Trasmutazione
in Agricoltura
Correntin Louis Kervran
(1901-1983), biochimico francese, nel finire degli anni sessanta, ci
rivela una delle tante meraviglie che la Natura attua
incessantemente, nel mondo minerale, nei vegetali e negli esseri
viventi, il cosiddetto l’effetto Kervran’, ossia la trasmutazione
a debole energia degli elementi chimici.
Se
l’uomo si affanna ad inquinare il sistema solare con la fissione
nucleare radioattiva, non riuscendo a progettare una più pulita ma
caldissima fusione, la Natura opera la tanto ostacolata fusione
fredda allegramente e impunemente sotto il suo naso.
Si
tratta della trasformazione di taluni elementi chimici in altri,
meccanismo spiegabile attraverso poche nozioni della “noiosa”
chimica. Gli elementi si contraddistinguono per il numero dei protoni
che hanno nel nucleo, ad es. l’Idrogeno ha un protone, il Calcio
ne ha 20, se un elemento ha 12 protoni non può essere che il
Magnesio, ma nel nucleo dell’atomo ( es.: Potassio con 19 protoni)
possono essere ospitati anche i neutroni, in tal caso si avrà un
isotopo, ad es. l’isotopo dell’Azoto avrà sempre lo stesso
numero di protoni 7, ma un numero variabile di neutroni.
Ora
è proprio attraverso l’unione dei nuclei di due elementi isotopi,
ossia nel sommarsi in un unico nucleo di tutti i protoni (e neutroni)
che si forma un altro elemento. Esempio il Magnesio con 12 protoni
“accoglie” gli 8 protoni dell’Ossigeno e si trasmuta in Calcio
con 20 protoni (e relativa dote di neutroni).
Poveri
noi
e
povero
Lavoisier,
non
è
tutto vero quello che ci hanno insegnato: “nulla si crea, nulla si
distrugge ma tutto si trasforma” (e già si trasmuta), soprattutto
nella materia vivente.
Bene
fine della “noiosa” chimica e inizio della magia della Natura.
Kervran, nato in una
famiglia contadina, si era chiesto da giovane da dove tirassero fuori
il Calcio le galline, per il guscio delle loro uova, se quel minerale
non era presente nel suolo dell’aia, anni dopo, con gli
esperimenti, sottratto il Calcio dalla dieta, i gusci deposti
diventavano molli, mentre con l’integrazione di Potassio l’uovo
tornava normale, nell’ovario della gallina avveniva la magia il
Potassio con l’Idrogeno generavano il Calcio (protoni 19 + 1 = 20).
Da
oggi ogni agricoltore guarderà con sospetto e invidia il prodigioso
animale da cortile. Il bello è che queste trasmutazioni avvengono
anche nell’uomo, nei minerali e nelle piante, ovunque ma ogni caso
ha la propria dinamica, per l’uomo ad es. non è il Potassio a fare
il Calcio osseo… ma restiamo nell’ambito agricolo e vediamo vari
casi “magici”.
Primo
tra tutti quello della fondamentale clorofilla, molecola con al
centro un atomo di Magnesio + 4 di Azoto e poi Carbonio, Idrogeno,
Ossigeno. Il Magnesio normalmente non viene usato come concime,
occorre invece il Calcio (calce o calcare) che gli enzimi di alcuni
microrganismi nel terreno trasmutano in Magnesio (in questo caso dal
Calcio con 20 protoni, si genera Ossigeno 8 e Magnesio 12, ora che
siete esperti chimici potete farvi pure i conti).
Un
altro caso è quello del bilancio Azoto/Carbonio, le piante hanno
bisogno di Azoto, il famoso ciclo dell’Azoto, lo prendono
dall’aria, da batteri che lo producono (il caso dei rizobi nelle
leguminose) e dal terreno. Negli esperimenti di coltura sotto campana
però si nota la diminuzione di Azoto assoluta nel terreno, mentre,
aumenta il Carbonio (idrati di carbonio), l’Azoto sottratto al
terreno non si ritrova nella pianta, cosa sarà successo? L’Azoto
che ha 7 protoni si trasmuta in Carbonio 6 + l’Idrogeno; al
contrario con l’ingiallimento delle foglie all’aria il Carbonio
catturando l’Idrogeno si trasmuta in Azoto, come pure il letame
fermentato all’aria aumenta l’Azoto a scapito del Carbonio ed
ecco servito un bel concime azotato.
Distinguiamo ora le piante
in calcifughe e calcicole. Le prime tollerano terreni argillosi,
acidi ossia poveri di calcio, queste piante infatti fabbricano da sé
il Calcio (K+H=Ca); le seconde si allocano su terreni ricchi di
Calcio, ossia alcalini, calcarei, queste piante infatti non
fabbricano calcio, così è necessario che questo sia presente nel
terreno o aggiunto mischiando della calce viva (Ca – H = K); Va
ricordato che il Calcio occorre alle piante per sintetizzare il
Potassio. Infatti il Potassio presente nelle piante risulta maggiore
di quello sottratto al terreno, le piante sintetizzano il Potassio a
partire dal Calcio.
Tra
i concimi Kervran si sofferma sul Litotamnio, alga secca finemente
tritata (Lithothamnium calcareum), questa abbonda all’interno delle
barriere coralline ed è ormai prodotta industrialmente, si rivelò
sui finire degli anni 60 in Bretagna, un potente fertilizzante per
l’aumento di Potassio e Magnesio nei terreni a scapito del Calcio.
Ma
più importante è l’obiezione che Kervran pone a riguardo della
concimazione minerale ove questa non va fatta in funzione di quello
che le piante assorbono dal terreno ma in funzione di ciò che sarà
trasmutato, l’agronomia classica parla infatti di “restituzione”
al suolo mentre l’autore parla di sostituzione, un concime
completo contiene Azoto, Fluoro e Potassio, e non Magnesio, ricordate
il caso della clorofilla e per ultimo il caso del Potassio, bene è
ovvio che le piante fanno da sé nel momento in cui gli si danno le
sostanze giuste da trasmutare. Questo concetto della “sostituzione
“ è fondamentale e dovrebbe far rivedere la qualità dei concimi
adottati. Inutile dire che l’industria dei fertilizzanti mal
sopporti le scoperte sulle trasmutazioni, per non parlare delle
scuole d’agraria dove questi argomenti sono ignorati.
Va
detto che Madre Natura è così generosa che i casi sono infiniti e
i più ancora tutti da studiare. Per fortuna grazie a personaggi come
Steiner, Pfeiffer, C.Roudaut e altri, queste conoscenze si sono
diffuse e circolano tra quegli onesti coltivatori che praticano
l’agricoltura biologica e ancor più biodinamica, dove gli
equilibri con la terra sono rispettati e fondamentali.
Spero
che i lettori abbiano apprezzato questo articolo se non altro per
vedere stimolata la propria curiosità a riguardo di un argomento
purtroppo non trattato esaustivamente dalla scienza, ma sicuramente
apprezzato e sperimentato all’interno di quelle pratiche agricole
naturalistiche alle quali si rinvia per la scoperta di ulteriori
magie della Natura.
Riferimenti
bibliografici:
Kervran
C. Louis, Prove in Biologia delle Trasmutazioni a debole energia,
Antonio Giannone Editore Palermo1986.
Kervran
C. Louis, Alla Scoperta Delle Trasmutazioni Biologiche, Edagricole,
Bologna 1969.
P. Brunetti, A. Papa:Louis
Kervran: storie di ordinaria...rimozione, “Frigidaire” aprile
1990.
Nessun commento:
Posta un commento